ALLA MI BICIRETTA

T’amo pia bici e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi;
sia che grandiosa come un monumento
tu scali i colli ripidi e giocondi,
sia che al vallon lanciandoti contenta
l’agil garetto mio tu assecondi,

Ma se t’esorto e spingo alla violenta
Gara di corsa, allor tu mi rispondi:
stai carmo Nanni,cia già i baffi grigi,
or nonno sei nun è per te ll’agone!
T’illudi di pigiammi,ma un mi pigi,
eppoi… ti pole prende un coccolone!

ALLARBAVINCERO’ E AVEMMARIA
Mi feceno venì la ‘ommozione,
poggiai la bici ar ciglio della via
e mi sdraiai ‘n sull’erba ‘n devozione.
Parevami volà sulle ‘olline
Più arto di Rivarto e Montevaso,
tarmente ‘vella voce era subrime
che tutto ‘r panorama n’era ‘nvaso.
Tramezzo a ‘ lecci e all’ umido der bosco
Mistiato alla ginestra settembbrina,
uno scoiattolo marrone fosco
sartò dar fosso ‘n mezzo alla stradina.
Mi riebbi dall’estasi giuliva
Mentre ‘r sole ‘alava verso ‘r mare;
la musia è un ber dono, è fonte viva,
e ANDREA Bocelli ce la fa gustare!
Però di lui la ‘osa ganziale,
in mezzo alle gran luci della fama,
gridò ch’ è restato un “tosco” naturale
colla su fede ‘n’Dio che tutti ama!

AR TEMPO DER PRIMO (BREKKE DA UN BEPPE,GIGI,E R VIRUSSE ORONA

GIGI : Caro r mi Beppe,semo messi male,
occosè sto fragello a schiccolio?

BEPPE : Mi parebbe un diluvio niversale
Dove llomo sta a pagà ‘r su fio.
Enno cent’anni che ‘un vor più bene
Né a su cari né a su Dio Signore .
Ma solo à sòrdi e a quer che ni‘onviene,
a sta a vive d’orgoglio,non d’amore.

GIGI : Ma ‘r troppo stroppia e un fa bene ar core
Ir mondo è avvelenato, (e gli era bello…)
Sempre tremoti e guerre, (che macello!)
e….r Corona ci spara a tutte ll ore!

BEPPE : Stà carmo Gigi, io ti do ragione……
Che penzavo d’avè provato tutto.
Sor mi mancava di vive m’po in prigione,
come se fussi n’omo farabutto.
Ma la osa più peggio a Pontedera,
lo sai qualè, ber Gigi di Vardera?
Stà in casa a letià colla mogliera!

BUON NATALE VERO !

E’ chiaro se non ci fosse stata quella Nascita,
la vita umana sarebbe tutta grigia, inutile e alla sua fine, disperata
di fronte alla morte .Insomma… solo una grossa fregatura, perché
tutto finirebbe li per sempre,sotto quattro zolle o dietro un freddo
marmo.
Ma Gesù si è lasciato crocifiggere per darci un’altra vita,quella
Vera,dove non cè piu’ la morte.
Così tutto è cambiato per noi uomini,che anche sul viale del
Tramonto, dove sono anch’io,abbiamo davanti un orizzonte
Luminoso dove il sole della gioia non tramonta.
Quindi il vero Natale, è come quello che vediamo in giro, dove tutto
È mercato e falsa gioia, si deve prima di tutto vivere dentro il cuore,
in un colloquio umile e sincero con il nostro Creatore,e poi con chi
si ama, soprattutto con la famiglia, se ne abbiamo una, poi con gli
amici veri e con chi soffre, specialmente con quelli che non hanno
la fede e la speranza.
Ci sono purtroppo molte persone che non credono perche
NON VOGLIONO CHE DIO ESISTA, perché per loro la fede è una scelta
Illusoria e faticosa che disturba la tranquillità personale.
Cos1 essi non comprendono neanche gli attuali segni tremendi dello
Sconvolgimento naturale sul nostro pianeta e, chiusi nel loro
Comodo egismo, vegetano inconscienti prima che arrivi il diluvio.
Sono catastrofico? No reale!

COMPLEANNO SPECIALE

Da un vecchio cassetto di mister Giovanni
Salta fuori una foto famosa
Del giorno esatto dei suoi 50 anni

Ch’ei volle fregiare di azione gloriosa.
Con le sue gambe di piccolo atleta
Seguì la fama di ciclo campioni,
su alpi francesi scelse la meta
e il suo Galibier girò i pirelloni.

Già Fausto e Gino qui avean fatto rabbia
A tutti i francesi, Belgi, e Spagnoli,
che per inseguirli mangiarono sabbia
e fecero ai capi girare i fagioli.

Scalai il Lautaret in agilità
Salii poi sul mostro e lo domai,
e nell’entusiasmo dell’immensità
la dura fatica non patii maii.

In fondo a discese senza le doglie,
degno finale di bella pazzia,
m’abbraccia ammirata allor la mi moglie
e dalla mente più niente va via.

Cosa vissuta con la giovinezza.
Io la ricordo com’ impresa vera,
ma dopo tant’ anni sento tristezza
se penso a montà….ir Ponte dell’Era!

DACCI QUER SASSO SIGNORE

Noi siamo i tuoi figli
Oggi prigionieri nelle nostre case
In una battaglia immobile
Per ora persa
Contro un terribile nemico
Invisibile e silenzioso
Infame divoratore di vite umane.
Tu nostro Creatore guidaci
Non ci lasciare soli e impotenti,
seppur colpevoli
siamo sempre i tuoi figli
dacci ora quel sasso
solo questo ti chiediamo,
lo stesso che scaglio quel ragazzo
pieno di fede
contro il tremendo gigante
che stramazzò a terra annientato,
e noi faremo grande festa
a gloria tua!

DALLA STERZA A NOVAIORKE

Grazie a ‘na mi alunna su ugina
E alla mi passion pe lle anzoni
Cantate a voce piena e mescolina,
e non dà finti bimbi senza…….ormoni
comprai na assettina di Bocelli
con dei famosi pezzi italiani
che un garbano a certi giovincelli
pregiati da rockacci ameriani.

Poi presi auriolari e biciretta
E pedalai d Pontedera a Chianni
Mentre ascortavo la musicassetta
Per allevià della mi età l’affanni,
Ir sole mi picchiava n’ sur groppone.
Mentre ponzao là sopra Asciana,
ma scendendo da chianni sur Ghiaccione
Mi furminò quella voce soprana:

DANTE DAR BARDINI

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Disse Dante fiorentino sur piazzone
Mentre accompagnavo ‘r su nipote
Che andava a scola alla ‘ Urtatone.
Se ora un mangi ‘ na pasta dar Bardini,
ch’ è la meglio bottega dè golosi,
ner tù cervello ci nascheno pioppini
se’ r proffe der Manzoni fa li “sposi”
Te hà ragione nonno,dici bene,
ma ‘na pasta da sola è po à osa
se ‘n classe mi ci prendono le pene….
Prendi anco ‘n tramezzino e ‘na gazzosa!
Allora Dante,spilorcio e mariolo;
Dimani a scola ti ci vai da solo!

FILASTROCCA PER GESU’

Gesù ti parlo in bici
Perché mi viene bene
Guardando il cielo e il mare,
le nuvole sul monte
e i girasoli in corsa
che sfioro pedalando.
Tu dici spesso <